Aprire un franchising nel 2019? Le 8 cose che devi sapere
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Spesso, chi per opportunità, chi per necessità, ci si butta nel mondo del franchising senza aver esaminato a fondo la situazione. Qui di seguito analizziamo quali sono gli 8 punti che dovremmo analizzare per divenire Franchisee di successo.
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Essere imprenditori
Divenire franchisee è sempre un rischio, anche se il brand è molto famoso. Sei pronto a correre il rischio di perdere i tuoi soldi o, peggio ancora, i soldi che ti ha prestato una banca?
Non fare il super eroe, pensa seriamente a situazioni più o meno similari che ti sono capitate nella vita ed esamina freddamente come ti sei comportato davanti ad un rischio.
Se non sei entrato nel panico ed in breve tempo (talvolta in brevissimo) hai adottato la strategia vincente, forse e dico forse sei pronto ad affrontare il rischio di aprire un attività in franchising. -
Accettare le regole altrui
Divenire franchisee significa aderire ad un sistema normalmente rodato nel tempo dal franchisor.
Il tuo essere imprenditore accetta l’idea di seguire fedelmente le regole imposte dal franchisor prescelto, riportate nel suo Manuale Operativo?
Se la risposta è anche parzialmente negativa, forse non sei adatto ad imbrigliare la tua creatività all’interno di una rete con regole comuni.
E’ sicuramente vero che tu potresti avere idee interessanti ma, pensate cosa accadrebbe se ogni franchisee adottasse sue strategie. Non sarebbe più un franchising.
Quando un franchisee ha una buona idea, la deve condividere con il suo franchisor e se quest’ultimo la giudica realmente valida per la rete, la fa sua, l’adatta ad una situazione nazionale o internazionale e la fa applicare alla rete. Ma non offendetevi se il franchisor vi boccia la vs. idea. Succede. -
L’investimento
Per Aprire un attività in franchising è necessario fare un investimento, esattamente come lo dovresti fare se intendi aprire un attività indipendente. La differenza sta nel fatto che aprendo con il giusto Franchisor, forse, spendi qualche cosa in più ma, non è detto, potresti anche spendere di meno, sfruttando il potere contrattuale del franchisor.
Hai le giuste somme per aprire l’attività prescelta?
Se non hai le giuste somme, hai le garanzie che sicuramente una banca ti chiederà per erogare un finanziamento?
Sei disposto a rischiare in questa attività, tutti i tuoi risparmi?
Se la risposta è si, ragionata con freddezza, senza farsi prendere da facili entusiasmi, possiamo proseguire.
Dimenticavo di dire: non seguite le sirene (non quelle delle forze dell’ordine, ma quelle mitologiche) che vi fanno immaginare di poter pensare di aprire la vostra attività con pochi spicci. Controllate ed indagate bene quale è il reale investimento, senza dimenticare che i primi mesi, nella grandissima maggioranza dei casi, dovrete metterci qualche cosa sopra per pagare le spese correnti.
Pretendete un Business Plan veritiero. Troppo spesso i franchisor consegnano business plan che riportano il risultato del franchisee n. 1.
Un buon business plan dovrebbe riportare quanto guadagnano in media i franchisee, il 1^, 3^ e 5^ anno. -
La scelta del franchisor
Dando per scontato che sappiate quale è il settore per cui vi sentite più portati (anche se al giorno d’oggi, sempre più spesso si trovano potenziali franchisee che hanno inviato una richiesta di info a 5/7/10 franchisor, spesso di settori completamente diversi ), avete analizzato quali sono i franchisor presenti in quel settore?
Non fermatevi al primo trovato. Metteteli freddamente a confronto, che non vuole dire: vedete chi chiede di meno!
Controllate la loro storia, i servizi/prodotti che danno alla rete, la richiesta economica, il feeling che deve scattare per quel brand ( che a volte possono anche essere i colori).
Mai fermarsi alle apparenze di un bello stand in una fiera di settore o a delle brochure patinate, quelle sono capaci a farle tutti. Essere un vero franchisor, serio, che sa pilotare con sapienza il proprio gruppo , è un’altra storia! -
L’indagine interna alla rete
Pochissimi si prendono la briga di contattare o andare a trovare chi ha già creduto in quel brand, divenendo franchisee, cosa invece fondamentale, al punto tale che un franchisor, per legge, deve mettere a disposizione l’elenco dei suoi franchisee per dare modo ai potenziali tali di chiedere info.
Attenzione, non limitiamoci a sentirne uno. L’ideale è chiamarne 3-4, possibilmente di aree geografiche diverse.
Chiamandone uno, ci potrebbe capitare il franchisee che per vari motivi non si trova bene nella rete e ci dice il “suo” punto di vista, che spesso non coincide con la realtà.
Oppure potremmo trovare un franchisee che per vari motivi e/o meriti personali va molto bene, ecco perché è importante fare un indagine discreta su vari franchisee.
Ricordo che un buon franchisor, che ha testato sufficientemente la formula su almeno un punto pilota, ha la sue linee guida, trasmesse tramite la formazione ed il Manuale Operativo. Se il franchisee di turno, pensa di saperla più lunga del suo franchisor, spesso, ottiene risultati negativi incolpando quest’ultimo.
Morale, ascoltare il parere degli affiliati ma, tenete conto che non sempre le colpe di un insuccesso sono dovute alla casa madre. -
I numeri della rete
Non è indispensabile che un franchising abbia oltre 37.000 franchisee per essere serio ed affidabile, ci può anche essere un franchisor che sta iniziando ora e dopo 1-2-5 anni di test positivi sul suo punto pilota, decide di cedere la formula vincente attraverso la formula del franchising.
I dati importanti da comprendere sono:
a. Da quanti anni il franchisor svolge l’attività?
b. Da quanti anni esiste questo franchising?
c. Quanti affiliati sono operativi?
d. Quanti affiliati negli anni hanno abbandonato il brand?
Sapendo ben leggere questi dati, si può comprendere se la formula è una formula di successo, oppure è…un fuoco di paglia o peggio ancora un business senza le basi fondamentali. -
Rivolgersi ai propri professionisti
Praticamente tutti prima di firmare un contratto di franchising chiedono il parere al proprio avvocato o al proprio commercialista.
Trovo assolutamente giusta questa azione ma, attenzione, quasi mai un contratto di franchising è modificabile.
Il professionista interpellato dovrebbe limitarsi a verificare che non ci siano clausole vessatorie, ma non può contestare, per esempio, una penale se il franchisee esce dalla rete prima della scadenza prevista e prosegue l’attività nello stesso comune o nella zona assegnata in esclusiva, senza il brand a cui si era affiliato.
In particolare i commercialisti, spesso vanno oltre il loro ruolo e bocciano un progetto solo perché, non gradito a loro.
È necessario comprendere che un contratto di franchising non può essere soggetto ad una trattativa ad personam. Il contratto di franchising, tranne minimi aggiustamenti, deve essere uguale per tutti i suoi franchisees, altrimenti si farebbero disparità nelle rete e questo sarebbe l’inizio della fine.
Se proprio non ci piacciono le regole imposte, è meglio non proseguire. -
La giusta location
Dopo avere scelto il nostro franchisor, seguendo i suoi consigli, dobbiamo scegliere la nostra location.
Chiaramente non si può generalizzare, visto che ci sono franchising che necessitano di centri commerciali, altri di vie iper commerciali, altri anche di vie secondarie , ecc…
NON ACCONTENTATEVI. MAI!
Comprendiamo che agli inizi i soldi a disposizione sono pochi e si tende a cercare location dove la richiesta del canone è relativamente bassa ma, non scordatevi mai che se un canone di locazione, in una certa via, è basso, c’è sempre un perché: NON E’ COMMERCIALE.
La giusta location, spessissimo, può decretare il successo o l’insuccesso dell’attività.
Fatevi consigliare dal franchisor o dal suo rappresentante. Spesso è preferibile qualche mq in meno ma, la posizione giusta, visto che i centri commerciali, le vendite on line, gli outlet, hanno negli anni eroso grosse fette di mercato ai negozi di quartiere ed in molte città persino i centri storici sono crollati, dal punto di vista commerciale.
G.Piersanti
Director Easy Franchising
g.piersanti@easyfranchising.eu