È vero che un gatto sterilizzato tende a ingrassare? Ci sono elementi della sua dieta, pre e post intervento, da tenere in particolare considerazione? È possibile riscontrare cambiamenti comportamentali dopo la sterilizzazione? A queste e altre curiosità risponde come sempre il nostro esperto, Prof. Mussa.

D. Il gatto va alimentato in modo particolare prima dell’intervento?

R. Nelle settimane prima dell’intervento il gatto va alimentato normalmente, cercando di fargli mantenere il peso forma. Nell’immediatezza dell’intervento è bene tenerlo a digiuno in quanto dovrà essere sottoposto ad anestesia.

D. Come cambia il metabolismo di un gatto sterilizzato?

R. A seguito della sterilizzazione cambia l’assetto ormonale, con abbattimento degli ormoni maschili (testosterone) e femminili (estrogeni). La conseguenza più immediata è la cessazione delle manifestazioni del calore nella femmina e della marcatura del territorio con l’urina da parte del maschio. Ne conseguono cambiamenti del metabolismo, la cui manifestazione esterna più visibile, in genere è data da un minor livello di attività fisica. Tutto questo fa sì che il consumo di energia diminuisca con conseguente accumulo sotto forma di grasso. Purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, questo processo richiede del tempo e l’assenza di un rapido rapporto causa/effetto trae spesso in inganno i proprietari che, abituati a vedere tutti i giorni il loro gatto, non si accorgono dei suoi impercettibili, ma continui incrementi di peso.

D. Occorre variare la dieta dopo la sterilizzazione?

R. La dieta va variata subito dopo la sterilizzazione, ma con gradualità in quanto i cambiamenti dell’assetto ormonale di cui sopra non sono immediati e l’animale deve abituarsi progressivamente. Si può procedere attraverso due vie: utilizzare un cibo meno ricco di energia oppure diminuire le dosi. Per la prima bisogna farsi consigliare da un esperto in nutrizione che sappia valutare il contenuto energetico delle razioni e calcolare se esso è sufficiente o deve essere accompagnato da una riduzione delle quantità di cibo. La diminuzione delle dosi di alimento è più semplice, ma richiede anch’essa attenzione per non rischiare di provocare deficienze di alcuni nutrienti. Diminuendo le quantità totali di cibo, si diminuiscono anche proporzionalmente tutti i nutrienti, quindi si dovranno utilizzare alimenti che garantiscano comunque la quantità minima necessaria dei nutrienti, oppure utilizzare appositi integratori. Il controllo delle quantità di cibo giornaliere e una pesata mensile dell’animale consentono di monitorare efficacemente l’andamento del peso e, se necessario, di prendere gli opportuni provvedimenti, prima che sia troppo tardi.


D. Si noteranno dei cambiamenti a lungo termine nel suo comportamento?R. Il cambiamento dell’assetto ormonale provoca inevitabilmente delle modifiche comportamentali, alcune delle quali sono positive: controllo della riproduzione, diminuzione o assenza di miagolii e di minzione indesiderata, diminuzione dell’aggressività. Altre non sono altrettanto positive e consistono prevalentemente nella riduzione del movimento spontaneo e nel conseguente ingrassamento. A tal proposito va sottolineato che sovrappeso e obesità sono la madre di molte malattie ed hanno una incidenza crescente e preoccupante nella popolazione felina italiana.